23.4.10

Watching TV: ad memoriam

Sento parlare in giro della National Turn Off Your TV Week, e mi scappa un sorriso pensando al nostro televisore. Me lo immagino in cima a una pila di rottami varii in una discarica nelle Midlands, ma è piu probabile che, nel corrente spirito liberal-green-democrat, sia già stato smantellato, reciclato e trasformato in pratiche lattine di chicken soup with rice. Magari ho un pezzo di tv in frigo, chi può dirlo.

Il televisore infatti l' abbiamo buttato via tre anni fa, proprio nel senso letterale del termine. Una notte, abbiamo atteso l' ora più buia, ci siamo incappucciati stile Macchia Nera (le precauzioni non sono mai troppe! Viviamo in zona congestion charge, praticamente ci sono telecamere ovunque), e l' abbiamo abbandonato vicino ai cassonetti della spazzatura.
Mi rendo conto che sia stato un atto abbastanza vandalico, ma l' alternativa sarebba stata cercare il numero del council, chiamare cinquanta volte prima di trovare la linea libera, farsi mandare il paperwork, mandare la richiesta per l' omino specializzato che avrebbe dovuto chiamarmi per mettersi d' accordo su quando passare... non un'alternativa realistica, insomma.

L' avevamo comprato, quel televisore, pieni di buone intenzioni, appena sbarcati in UK. L' avevamo trovato su ebay per cinque sterline, in pratica avevamo speso di più di metro per andare a recuperarlo. Eravamo finiti in zona cinque, l' ultima fermata della linea nera: all' uscita della stazione la sensazione era piu da villaggio texano abbandonato che da Londra. Avevamo temuto che fosse una presa in giro, invece l' indirizzo era giusto: ci aveva ricevuto un indiana molto anziana, che non aveva nessuna intenzione di provare a parlare inglese - neanche hello, intendo; le anziane indiane possono essere piuttosto radicali in questo.
Comunque, la signora aveva telefonato alla figlia, english speaker e presumibilmente autrice dell'annuncio su ebay. Era seguita una timida contrattazione, del tipo:
"Saremmo venuti a prendere la tv."
"Ah si, potete date le sei sterline a mia madre."
"Ma, veramente su ebay c' era scritto cinque..."
"Ok, allora cinque. Vi serve anche un frigo?

A gesti, l' anziana aveva tentato di comunicarci che erano in vendita svariati altri elettrodomestici - tutto sotto i five pounds - di cui purtroppo non avevamo bisogno; all'epoca, vivevamo in un residence universitario. Un peccato.

Contraddicendo tutte le aspettative, questo gioellino dell' elettronica fece il suo dovere per circa due anni.
Eravamo fuori casa, all' università, praticamente tutto il giorno, ma alla sera spesso accendevamo la tv. Non si trattava di un'attività ludica, o di mettere il cervello in stand by, come quando in italia lasciavo acceso, per dire, su Un posto al sole.
Innanzitutto, perchè qualunque cosa vista in inglese senza sottotitoli richiede concentrazione. Potrei vivere qui per il resto della mia vita, e sono abbastanza sicura che non raggiungerò mai il livello di comprensione immediata che ho in italiano. Perciò anche guardare East Enders, che possiamo appunto paragonare alla soap napoletana, però ambientata nell' East End di Londra, richiede uno sforzo cerebrale probabilmente maggiore di quello richiesto agli autori dei dialoghi. E questo è un pensiero piuttosto fastidioso per un potenziale telespettatore.
Seconda questione: la programmazione. Qualcosa si salva, ovviamente, ma, telegiornali a parte, la stragrande maggioranza del palinsesto delle reti pubbliche (dopo che avevamo comprato la tv per cinque sterline, installare sky sarebbe stato incoerente - nonchè impossibile, visto il modello anni settanta) si divide tra reality show, reality show che coinvolgono celebrities, e gli inquietanti programmi a tema investimenti immobiliari, che sono una fissazione assoluta dell'inglese medio e meritano decisamente un post a parte. Da non dimenticare, per la sezione sport, i tornei di cricket e quelli di freccette - se pensavate che il tennis fosse noiso, think again.

Insomma, anche nella vita pre-Signori Bambini, non eravamo granchè come teledipendenti (questo discorso riguarda strettamente la mia vita in UK; in Italia, al contrario, ho sempre spento il cervello davanti a un sacco di boiate senza troppi ripensamenti).
Poi, con l' arrivo di Verdun, abbiamo smesso definitivamente di accendere la tv: specilamente nel suo primo anno di vita, il tempo libero era devoluto a recuperare un po' di sonno, a studiare o anche solo ad apprezzare il silenzio; guardare la tv era proprio l' ultima cosa che ci passava per la testa.
E così, un po' per creare spazio nel nostro minuscolo flat, un po' per risparmiare sulla bolletta, abbiamo finito per buttarla via.

(to be continued)

No comments:

Post a Comment