17.12.12

Monday morning

Tiro su le tendine, lascio che la luce del sole riflesso sulla neve inondi la tua stanza e il tuo faccino addormentato per finta, che aspetta un bacio per accendersi. Gli occhi che si spalancano e tu che chiedi: "Oggi e' Monday? I knew it!"
Si, perche' a cinque anni ti puoi anche alzare entusiasta di lunedi' mattina sulla premessa che la scuola ha organizzato un pranzo speciale, un potluck lunch, con tutte le tre prime classi e i genitori. E tu per  l'occasione ti sei fatta comprare i California Cuties, i mandarini, e i Chips Ahoy bianchi verdi e rossi, praticamente chocolate cookies in versione natalizia.

Mangi veloce il tuo porridge con le uvette e ti vesti in fretta per poter giocare con le tue bambole cinque minuti prima di uscire.
Camminiamo insieme nel sentierino tra le case, l'aria gelida e purissima che ci sveglia i polmoni, un passo io, due tu, fino alla fermata dello schoolbus davanti alla piscina. Ci sono ancora due minuti per chiaccherare, per ricordare le cose belle della domenica appena trascorsa. Arriva il 129, ti infilo lo zainetto in spalla, mi dai tre bacini e ti prepari a scalare quegli scalini che fino a pochi mesi fa ti facevano paura. Adesso invece si vede che sei contenta, che non vedi l'ora di essere a scuola e di rivedere i tuoi amici dopo il weekend.
 
"Are you sad?", mi chiedi prima di lasciarmi la mano.
"No. I' m happy. You make me very very happy. I love you best of all. Go, now "
Non c'e' stato un giorno negli ultimi cinque anni e mezzo in cui abbia aperto gli occhi e non mi sia sentita felice, fortunata, blessed. Ma e' vero che in questi giorni la felicita' fa paura. La tragedia della scuola elementare di Newtown si e' abbattuta su tutto questo Paese grande e diverso ma effettivamente unito, e l'ha scosso profondamente. Lo leggo nelle facce di tanti altri genitori, nel bisogno di stringersi i bambini  piu' vicini, nel distacco quatidiano che sembra un po' piu' difficile del solito. Quelle famiglie straziate del Connecticut  erano uguali alla mia, avevano ritmi e facce incredibilmente simili, e per questo la loro tragedia sembra tanto vicina e insopportabile. Giorni cupi.

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