13.6.10

Dog

Verdun fa progressi: ormai sproloquia che è un piacere, mettendo insieme anche quattro o cinque parole, tralasciando predicati verbali, articoli e preposizioni, ma noi siamo comunque very appreciative.
Anch'io faccio progressi: posso assumere a bacchetta questa espressione infinatamente comprensiva e convinta di fronte alle frasi più assurde - in effetti, mi sono esercitata allo specchio .
Così ci infognamo sempre più spesso in conversazioni surreali in cui lei sentenzia incomprensibilmente, e io annuisco&sorrido, e poi cambio discorso (credo). Viste da fuori, dobbiamo sembrare due vecchiette sorde.

Oggi, dopo avere trafficato da sola per buoni dieci minuti mentre io intrattenevo Pierrot, arriva ad annunciarci:

"O ciai, mamma, dog 'lligator 'dinetti "

"Verdun, l' unica interpretazione possibile di queste quattro parole in croce è che il cane sta portando l' alligatore ai giardinetti. Riformula, please."

"Ti, ti! No bu-gia me. Guadda!"





In effetti pareva proprio che Dog avesse deciso di sfidare le temperature novembrine della british summer per far sgranchire le gambe al coccodrillo (mi ha ricordato una scena della Carica dei 101 che ho visto l' ultima volta almeno vent'anni fa - potere ipnotico di Walt Disney).


Comunque, ho deciso che il vecchio Dog si merita un post - qualunque oggetto animato o inanimato che riesca a intrattenere Verdun per dieci minuti se lo merita, ma lui un po' di più.

Le è stato regalato per il battesimo, quando lei aveva sei mesi, da amici di miei suoceri che non so neanche che faccia abbiano. Per Verdun è stato amore a prima vista; io, viste le dimensione, l' impossibilità di lavarlo per via dei meccanismi elettronici (la bestia parla e canta improbabili versioni italiane di nursery rhymes inglesi), e la generale inutilità di giocattoli così elaborati per una donnina di sei mesi, l' ho imediatamente catalogato come Ciapapuer, ed è stato abbandonato a casa dei miei, 'che già la ryan fa imbarcare solo dieci kg, dove me lo metto il cane parlante.

Quando però siamo tornati a trovare i nonni qualche mese dopo, Verdun era in grado di esprimere la propria volontà, così abbiamo dovuto portarlo a Londra. Io ero molto scettica, pensavo che se ne sarebbe dimenticata prestissimo.

Macchè.

Contrariamente a tutte le previsioni, Dog è diventato il suo giocattolo preferito in assoluto.
C'è stato il periodo "Parla con Dog", in cui Verdun non spiccicava parola con nessuno, ma con lui aveva delle lunghissime conversazioni monosillabiche, con pause, domande e tutto.
E' seguita la fase "Chiedilo a Dog", in cui la bestia veniva interpellata per ogni decisione, del tipo:

"Verdun, dove vuoi andare oggi pomeriggio, giardinetti o biblioteca?"

"Dooog! 'Etti o aibrary?" (Dog poteva metterci fino a dieci minuti a raggiungere un verdetto. Rather frustrating, sul lungo termine)

Quando ha iniziato a rendersi conto che la stessimo sgridando, Dog è diventato lo scaricabarile d' eccezione:

"Chi ha buttato il giornale nella spazzatura? Non l' avevo ancora aperto!"

"No me, Dog."

Quando poi ha capito di essere poco credibile ha smesso di usarlo come capro espiatorio, ed è diventato l'oggetto transfer. Ad esempio, appena arrivata a casa dalla nursery lo cacciava in un angolo della casa e blaterava per cinque minuti in tono decisamente dispotico- monologhi che si concludevano sempre con "Say sorry!" o "Share, okay? OKAY?" (se non altro, uno impara un sacco a proposito delle pratiche educative dell'asilo).
Poi è arrivato Pierrot, e Verdun ha trovato un nuovo oggetto su cui proiettare tensioni, più interattivo diciamo.

Dog ha ormai due anni e mezzo, che per un pupazzo fisher price equivalgono a duecentocinquanta anni umani. E' sporco da far paura, affetto da mutismo da pile scariche, ridotto a portare a spasso l'alligatore come un Crocodile Dundee sul viale del tramonto. Ma Verdun non desiste, Dog è unico e insostituibile. Ci toccherà portarcelo negli States? No way.

3 comments:

  1. Certo che i bambini hanno un sacco di fantasia! Che brava Verdun!

    (Eh si', mi sa che sarebbe un delitto abbandonare Dog ad un destino separato da quello di Verdun... e poi, sai, piu' sono consunti, piu' hanno vissuto, piu' piacciono ai loro piccoli proprietari! Forse se gliene comprassi un altro uguale non sarebbe il SUO Dog...)

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  2. Ah ah, Elle, la chiusa del tuo post mi ricorda TROPPO i Blues Brothers!
    Hai presente quando Elwood trascina Jake appena uscito dalla prigione a trovare la suora dell'orfanotrofio? John Belushi che dice "No f***ing way" e che due scene dopo si sta facendo prendere a righellate dalla Pinguina mi fa sospettare che il Dog vi seguirà FEDELMENTE negli States!

    Ih ih!

    Ne approfitto per dirti che ho aggiunto il link di Signori Bambini nella lista dei favorites del mio blog (super novellino)!

    A presto

    Lilja

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  3. ...ah, ti ho aggiunta perchè, come ti avevo già scritto nel commento a un post, il modo in cui scrivi mi coinvolge molto! E chissà, magari qualche mamma passerà di lì..!

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