3.5.10

A perfect day for Bananafish

Sono reduce da una giornata da dimenticare.
Tanto per cominciare, sono dieci giorni che faccio la mamma single: H è in tour negli States, per una serie di interviste di lavoro, e noi siamo a casa a fare crocette sul muro, tutti e tre - sono abbastanza convinta che anche Pierrot abbia la percezione che quacosa non torna.
Non sono in grado di sostenere la situazione molto più a lungo; anzi, ho deciso che i genitori single vincono un posto a pieno titolo nel mio personale zoo di personaggi mitologici (insieme a Donald Duck, Mc Giver, il maitre chocolatier Lindt, Claudio Anselmetto, Pennac, Calvin e Hobbes, Fante, Sendak, Salinger e altri elementi più o meno noti).
Non ho idea di come reggano questi ritmi da soli, a lungo termine. Le giornate in assenza di H scorrono più o meno come sempre, abbiamo le nostre routine, sono preparata. Normalmente però H torna a casa intorno alle sei, e nelle successive tre ore ci palleggiamo alla meglio i Signori Bambini, con movimento ancora non proprio armonico ma perlomeno rodato.
Essere in due è abbastanza essenziale per superare questa fase della giornata garantendo che tutti vadano a dormire con il pancino pieno, la faccia libera da croste di natura sospetta, tre storie e una ninna nanna. In genere, con un po' di buona volontà, arriviamo alla sera avendo evitato l' esaurimento nervoso tutti e quattro. Come direbbe la mia preside - non sto inventando -"Give yourself a pat on the back and say "Well done!".

Invece, da sola con i pargoletti, per quanto riesca comunque a enjoy le nostre giornate insieme, arrivo alla sera stravolta, vorrei solo timbrare il cartellino da genitore e tornare domani. Sfortunatamente, i giovani non sono d'accordo. Complice la carenza affettiva, l' ansia da assenza della figura paterna e le giornate ormai lunghissime, dormono ancora meno del solito.
E a rallegrare la situazione, con una puntualità agghiacciante, ieri notte è spuntato Il Primo Dentino di Pierrot. Credo di non aver dormito più di venti minuti di seguito per tutta la notte.
Perciò oggi Verdun è caduta malamente dall' altalena, prima che potessi recuperarla al volo.
Perciò ho rovesciato per terra la sua cena, inciampando in una macchinina.
Perciò i caffe multipli casa non bastavano, sono andata a prendere un flat latte da starbucks, e ho lasciato lì il portamonete.
Ufff

Non c' erano documenti o altre cose di importanza cruciale - l' ho gia perso troppe volte per cascarci di nuovo. C' erano però abbastanza soldi da arrabbiarsi. Poi, ovviamente, me ne sono accorta al supermercato al momento di pagare, con annesso tut-tut della commessa e sorrisi compassionevoli della gente in fila.
1, 2, 3, 4 help, I need somebody, not just everybody...

Il ritorno di H è previsto per mercoledi, per fortuna.
Come suggerito dai motivi della sua assenza, si prevedono migrazioni autunnali, insieme agli aironi del Serpentine: direzione ovest, ma destinazione ancora incerta. Big decisions time.

4 comments:

  1. ...a me toccherà stare senza Mr. F. da giovedí per soli 3 gg e già sono preoccupata...anche io penso spesso alle mamme single...magari a volte pensiamo che tutto sommato i nostri uomini non facciano molto ma alla fine quando non ci sono si sente...
    p.s. questo post è molto bello, perché non partecipi a blogstorming che ha come tema questo mese la paternità?
    http://genitoricrescono.com/

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  2. Ti capisco: l'anno scorso, per godere di un clima migliore e di un giardino cintato tutto per noi, ho avuto la bella pensata di andare da sola con i bambini nella casa di collina di mio suocero. Luca ci raggiungeva solo nei weekend. È stato pesantissimo: perdevamo in stress tutto il benessere guadagnato in altre cose.
    E non tanto perché i bambini fossero insopportabili o che: ci mancava Luca, ne soffrivamo tutti.

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  3. Ciao! Ti scopro oggi ricambiando la tua visita da me.
    Il tuo blog mi piace molto. Anch'io ho trovato tante considerazioni in cui mi riconosco... anche questa, sulle settimane da madre single, mi ricorda molto da vicino i miei pensieri sui mesi estivi al mare da sola coi tre pupi quando Papà in 3D lavora: arrivare a sera e accelerare la messa a letto dei bambini per guadagnarmi qualche ora di silenzio è lo scopo di ogni interminabile giornata!
    E' stato un piacere conoscerti, Elle. A presto :-)

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  4. Come ti capisco!
    Al momento e' qui mia madre, e' davvero una mano santa... restera' probabilmente un altro paio di settimane.
    Il marito latitera' (sostanzialmente) fino a fine agosto... aaarghhh!

    E' proprio vero l'orario peggiore e' dopo le sei di sera: tutti sono stanchi, nervosi, affamati, occorre fare tutto e presto. Da me succede che alle sei e mezza cenano (che senno' chi arriva vivo alle 7?), dopo cena (dei bimbi) io mi arrabatto per mangiare e contemporaneamente stare attenta a che non si ammazzino (perche', dopocena, a stomaco pieno hanno riacquistato forze e buonumore, si mettono a giocare allegramente e pericolosamente festeggiando la fine della giornata e pregustandosi il momento di andare a letto...).
    Alle nove, di solito, riesco a metterli effettivamente a letto (dopo molti sforzi, eh)... di giorno pregusto tale momento, gioisco al pensiero delle ore tranquille dopo che, alle nove e mezza, sono definitivamente addormentati. Peccato che la sera, quando davvero ci arrivo, sono cosi' distrutta e stralunata che succede o che mi addormento (vestita, argh!) per risvegliarmi oltre l'una di notte, coi piatti da lavare (che restano da lavare), o mi prendo una pausa, finendo due ore istupidita davanti al computer...

    Per fortuna che ora c'e' mia madre (sono riuscita a riordinare un po' i documenti persi per casa, grazie a lei).

    Per fortuna che i piccoli non restano piccoli in eterno.

    Un saluto, domani e' mercoledi'!!!

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