7.5.10

H's back

Happy ending al post precedente: H is back!

E' tornato dall' America con magliette e marchandising vario delle università che ha visitato, e soprattutto con tre proposte di lavoro, tutte interessanti (così pare, non è che mi sia davvero interessata di cosa andrebbe a studiare, chiaramente), ed estremamente diverse, in termini di location: New York, New Mexico o San Francisco. Così, al di là dell' indirizzo che prenderebbe la ricerca di H, si tratta di scegliere che tipo di vita vogliamo fare nei possimi diciamo almeno tre anni, che genere di opportunità offrire ai Signori Bambini ... roba da perderci svariate notti di sonno, prima di cominciare a tirare la monetine per non assumersi la responsabilità di una scelta di portata abnorme.

Al momento, però, non abbiamo la forza di pensarci; in effetti, da tre giorni facciamo poco altro che dormire, tutti e quattro, in ogni momento libero. Si dorme di notte, tutta di filato come non succedeva da mesi (sette), ma anche sulla metro, nel passeggino, sul bus, sul divano, nel babybjorn, sulla sdraietta. Cala la palpebra persino da starbucks e mentre si gioca a memory. Una caporetto, insomma. Niente paura, stiamo solo recuperando il jet dad.

Jet dad
, n: a condition characterised by psychological and physiological effects (as fatigue and irritability), occurring following prolonged absence of the pater familias, and resulting from disruption of circadian rhythms in the family routines (Merriam Webster's, revisited by Elle)

3 comments:

  1. mmmmm, emigrare di nuovo??
    non hai un pó di pauretta???
    io da morire!!! anche se il timore convive con la curiosità e la voglia di cambiare!

    ReplyDelete
  2. L'america!
    Io ci sono stata una settimana sola, mio marito ci ha vissuto 20 della sua vita (dall'adolescenza fino quasi ai 30 anni).
    Lui ha fatto parte dei suoi studi a New York (un cinque anni, credo). Se ricordo bene, molti non vivono veramente a New York, ma tendono a vivere fuori in posti residenziali... Lui viveva in citta' (non ricordo dove) ma in appartamenti dell'universita'.
    Sempre se ricordo bene, lui ritiene San Francisco una delle citta' piu' belle (architettonicamente) degli stati uniti.
    A dire il vero, per motivi suoi personali lui e' molto contento di essere ritornato in Europa... (anche se di New York ha un bel ricordo. Non e' nostalgico, non tornerebbe indietro, ma ave passato tempo li', negli spensierati anni in cui ancora non aveva famiglia, e' stata un'esperienza unica).

    Anche noi, probabilmente, tra qualche anno dovremmo spostarci dal posto dove stiamo e, alla fin fine, gli stati uniti sono una delle possibili mete, ma, vedo, per lui un po' sarebbe una sconfitta.
    Io non so che pensare: mia suocera ne parla in generale bene (anche lei ci ha vissuto una trentina d'anni quasi), secondo lei il figlio e' troppo pessimista a riguardo... (in un certo senso, mio marito e' in genere piu' pessimista che ottimista).

    Io dell'america ho visto un giorno Washington (un po' rintronata dal cambio di fuso orario), molto bella, e poi una cittadina in virginia (Williamsburg) in cui si teneva la conferenza cui dovevo partecipare... ecco, stare a Washington sarebbe sicuramente interessante, ma pensare di andare in un posto semi-sperduto (anche se storicamente noto) mi ha fatto tristezza: stradone, nessuna piazza (all'europea), nessun luogo di ritrovo e passeggiamento pedonale... al confronto, sceglierei cittadine sperdute dell'ungheria, la' la vita sociale sembra piu' viva che in cittadine medio-grandi amiericane. Ma io non sono molto affidabile, parlo avendo pochissima esperienza diretta.

    Qualunque scelta fate, comunque, non sara' sicuramente troppo male. In fondo, emigrare in america non e' un salto nel buio, e se proprio vi ci trovate male potrete in pochi anni andare altrove (ma non sara' cosi' male, credo... comunque se siete appoggiati presso un'universita', la vita sociale la troverete nelle altre famiglie dei ricercatori dell'universita')

    Buona scelta!

    ReplyDelete
  3. @Maggie: un po' di paura c'è, ma al momento prevale la curiosità - temo che lo sbilanciamento averrà non appena inizieremo ad avere a che fare con i dettagli PRATICI del trasferimento... NON il mio punto forte!

    @makdaralo:
    "Non e' nostalgico, non tornerebbe indietro, ma ave passato tempo li', negli spensierati anni in cui ancora non aveva famiglia, e' stata un'esperienza unica"
    ...infatti, il primo commneto di H da New York è stato: "Io qui ci sarei dovuto venire dieci anni fa a studiare creative writing..."

    andiamo bene :)

    grazie per l'overview!

    ReplyDelete