13.1.10

Verdun e Pierrot

I miei Signori Bambini.

Verdun ha due anni e mezzo. Il suo pseudonimo è stato ispirato da un personaggio di Pennac, ma il prestito è ampiamente giustificato: come la sorellina di Malaussène, Verdun è stata insonne e isterica fin dal giorno zero, ha praticamente urlato in continuazione per i primi tre mesi di vita. Tuttora, più che una bambina, è un fascio di nervi. Ha inoltre recentemente sviluppato la testardaggine di un mulo e un' ironia che a tratti scivola nel sarcasmo.
Capisce piuttosto bene sia l' Italiano che l' Inglese; sa anche fingersi strategicamente analfabeta, quando le conviene. Dice pochissime parole riconoscibili, in compenso sproloquia in continuazione: spesso "legge" i suoi libri ai pupazzi ad alta voce, in quella lingua che conosce solo lei. Le piacciono i puzzles, il didò, il lego, ma più di tutto ama il gioco di ruolo: fare la mamma, la maestra, la cuoca, la barista di Starbucks, and so on.
Verdun ha i lineamenti di mio marito e i miei colori, e davvero spesso mi sembra di vedere in lei una sintesi dei nostri peggiori difetti e migliori pregi.
Mi meraviglia come una personcina di trenta mesi possa aver sviluppato un carattere così complesso, ricco di sfumature e contraddizioni. Cerco ovviamente di rimuovere il pensiero di come possa evolvere la cosa nei prossimi diciamo quindici anni. Una cosa per volta. Per ora, mi incanta.
(to be continued)

My own Signori Bambini.

Verdun is two and a half. Her nickname was inspired by a Pennac character, but the borrowing is largely justified: as Malaussène's young sister, Verdun has been insomniac and hysterical since day zero, she basically spent the first three months of her life screaming at the top of her voice. Even now, more than a child, she is a bunch of nerves. Recently she has also developed a remarkable stubborness and an irony which often shifts into sarcasm.
She understands both English and Italian pretty well, and she is also able to stategically pretend not to undetstand, when it is convenient to her. She can say very few recognisable words, but she chats all the time: she often "reads" aloud to her puppets, in her very own funny language. She enjoys playing with puzzles, playdough and lego, but more than everything she loves role play: pretending to be a mummy, a teacher, a cook, a Starbucks barista, and so on.
Verdun has my husband's lineaments and my colours, and often I can really see in her a synthesis of our worst faults and best qualities.
I often marvel about how a young person of 30 months can have developed such a complex personality, layered and contradictory at times. Obviously, I try not to think about how this is going to evolve in the next say fifteen years. One thing at a time. For now, I am mesmerized.
(to be continued)

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