20.9.10

Wake me up when September ends

O anche October, o November. Svegliatemi per la vigilia di Natale, 'che quella mi spiacerebbe perdermela.
Motivo di tanta frustrazione e voglia di alienarsi fino a quando sarà tutto a posto non è solo la realizzazione che ci aspettano un paio di mesi molto intensi per via del trasferimento in New Mexico. Una volta lì so (spero) che entrerò in modalità "rullo compressore" e affronterò tutto con una certa rapidità e lucidità. Yes, we can.
E' l'attesa on this side of the pond, "da questo lato del laghetto", come dicono gli inglesi, che sta diventando moralmente estenuante. I tempi del trasferimento non sono ancora ben definiti, principalmente a causa di cavilli burocratici (yes, yes, flagellano anche gli usa!). Esiste un' espressione inglese in merito, onomatopeicamente molto efficace: essere STUCK. Siamo bloccati.
Siamo bloccati in attesa che dagli States arrivino i documenti necessari a richiedere un' intervista al consolato americano. Attraverso l' intervista dovremmo ottenere i visti. A quel punto potremmo prenotare il volo.
Allora ci si potrebbe concentrare su una lunga serie di aspetti più pratici, ancora più terrificanti: la seleçao su cosa portare/regalare/buttare/mandare in Italia. L'inscatolamento. La scelta del corriere. Dettagli tecnici del tipo ok, ma dove esattamente la spediamo tutta 'sta roba, visto che per le prime due settimane negli states vivremo in un bed and breakfast.
Ridare il bianco alle pareti, sostituire i mobili irrecuperabilmente rovinati dai SB, trovare un agente immobiliare a cui affidare l' affitto del nostro appartamento.
Ma finchè non arrivano questi benedetti documenti, siamo stuck. H intanto continua a lavorare, anche se con la testa è spesso altrove. Io sono a casa e mi posso dedicare come si deve ai pargoletti, il che non sarebbe male, ma anche io ho spesso la testa occupata dal pensiero di queste incombenze. E' il genere di pausa che non riesco a godermi, per niente. Per questo a volte vorrei essere un minatore cileno e riemergere tra tre mesi, a trasloco compiuto, casa newmexicana pronta e perfetta, libri già sistemati sulle mensole e tendine alle finestre. Altre volte, il pensiero del trasferimento, delle sue incognite e delle molteplici possibilita che potrebbe aprire per la nostra vita è eccitante. Sto diventando un po' bipolar, insomma.

Verdun, come è logico, assorbe tutto come una spugnetta.
Tutte le mattine prepara il suo zainetto e saluta ufficialmente:
"Bye bye, mamma."
"Dove vai oggi?"
"America."
Si siede sullo scalino della porta, in compagnia del fedele Dog, Ba e Boy, e un giornalino di Peppa Pig, o Vanity Fair, dipende cosa trova in giro.
Dopo un po' interrompe la lettura e rivolge a Dog uno sguardo omnicomprensivo:
"Cos'hai detto Dog? Siamo già America? Noooo! Ahahaha, Dog! No America quetta, quetta Londra! Ancora sei minuti."

Probabilmente un giorno, in retrospettiva, questi giorni sembreranno davvero un tempo d' attesa brevissimo. Sei minuti.

3 comments:

  1. ....come hai descritto bene tutte queste sensazioni, sono esattamente quelle che provo io...in più in mezzo la tesi, chiaro. oggi mi sono svegliata più stressata che mai. la professoressa ci sta mettendo molto a fare le ultime correzioni e vedo che la data di deposito della tesi si allontana mettendo a repetanglio tutti i nostri piani (che ora, secondo loro, prevederebbero inizio-metà novembre). l'ipotesi dei minatori cileni non è male (con tutto il rispetto). a me la fase di trasloco non eccita per niente. in questo non sono bipolare (in altre cose sì), la odio e basta.non capisco perchè non esista anora il video trasporto. sarei disposta a prosciugare il mio conto per farne uso. e dico sul serio...
    in bocca al lupo!
    p.s. ma verdun è trooooooooooppo simpatica, la adoro!!!

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  2. maggie! il modo più facile che abbia trovato per entusiasmarmi all'idea del trasloco è quello di concentrarmi sugli aspetti negativi del posto che lascio, tipo "Ah, finalmente non vedrò più / non sentirò più / non avrò più a che fare con...". A me viene abbastanza spontaneo perchè sono l'anti-Pollyanna, tu invece da quanto ho letto mi sembri molto più appreciative del posto dove vivi adesso...dovrai fare uno sforzo!
    ovviamente scherzo! il consiglio è il contrario: guarda bene quello che ti piace della vita che hai in spagna e pensa che si tratta del genere di cose che puoi portarti dietro ovunque, probabilmente anche senza valigia!

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  3. leggo adesso...stupendo quello che dici!!!
    però, in fondo in fondo, ci sono anche cose che volgio lasciare qui...anche se so che mi mancheranno un pò...
    ciò che della vita posso portarmi dietro anche senza valigia....fantastico e praticissimo!
    gli affetti e.....il blog!!! quello rimane lì dove sta!
    p.s. non mi sono ancora informata ma so che si possono inviare scatoloni senza indirizzo preciso. siccome ci mettono un mesetto vi ricontatterebbero quando stanno per arrivare e...magari avrete già la casa!
    in bocca al lupo!!

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