13.1.11

Hide and seek

Avevamo questa regola, a Londra, i SB ed io, che ci imponeva di abbandonare qualunque programma in caso di sole per passare la giornata all'aperto. Poi abbiamo cambiato continente senza resettare il cervello, e ci siamo ritrovati per prati praticamente tutti i giorni: qua a Los Alamos c'è sempre il sole, quello forte di montagna (2200m slm), che scalda tanto da non accorgersi delle temperature freddissime. La sensazione della luce sulla pelle dopo tanti anni grigi è inebriante.

Il risultato abbastanza prevedibile di tanto entusiasmo è stato che Pierrot la settimana scorsa si è beccato un'influenza coi fiocchi (btw, per la prima volta nella mia vita mi sono ritrovata a considerare se valesse la pena di andare a pagare il dottore per farlo visitare o adottare una cura fai da te base di farmaci da supermarket; ha vinto la seconda: è sopravvissuto).

Questo incidente di percorso ci ha fatti un po' rinsavire, così passiamo le giornate piu fredde alla biblioteca, che qui è un punto di riferimento per tutti, grandi e piccoli: enorme, fornitissima, con mezzi e spazi dedicati a tante attività diverse - una bella risorsa.
Un piano è interamente dedicato ai bambini: ci sono libri, giornali, ma anche giocattoli, puzzle, dvd, uno spazio per scorrazzare e saltare; le bibliotecarie non si arrabbiano se giochi a nascondino tra gli scaffali. Tre mattine alla settimana ci sono attività organizzate proprio per under five - musica, crafts, storytelling - e i SB appaiono piuttosto coinvolti.
E così stamattina siamo andati a ballare in biblioteca- una bella mattinata fino al momento di tornare a casa. Premessa: totalmente inattrezzati per la vita in alta quota, ci vestiamo a strati, il che richiede tempi di vestizione ridicoli, specialmente se moltiplicati per tre. Perciò, cerchiamo di ottimizzare i tempi: mentre armeggiavo sudando con la cerniera di Pierrot, ho chiesto Verdun di chiamare l' ascensore. Dopo aver rincorso, placcato, e infilato a forza magliacappottosciarpacuffiaguanti anche a lei, scopro che Pierrot si è dileguato. Verdun interpellata dice che si è nascosto, ma "non si ricorda" dove. Cerco ovunque, ma il pargoletto non salta fuori. Solo quando vede che mi sto inquietando sul serio, Verdun annuncia, eccitatissima:

"Mio brotherino is lì dentro! Ahahahhah!"

"Lì dentro DOVE?"

Lei indica l'ascensore (chiuso). Schiaccio il pulsante per chiamarlo, e lo ritrovo lì, il giovane Pierrot, tutto rannicchiato in un angolino. Mi vede e dice BUH, poi ride e si batte le manine da solo.
Verdun ci raggiunge nell' ascensore:

"Ecco mio brotherino ehehehe!"

Ha le lacrime agli occhi.

Due pazzi. Sono in ostaggio di due pazzi scatenati. Perdipiù complici (sometimes).



4 comments:

  1. Oh, come ti capisco!

    :D

    [Questi bambini! Non hanno la minima coscienza del pericolo (e come potrebbero avercela? sono ancora piccoli). Anche i miei ogni tanto mi fanno passare di quegli spaventi... e loro, invece, sono li' belli tranquilli, che magari si aspettano anche di essere lodati per la loro impresa!]

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  2. Che belli che sono, quando giocano insieme! È la cosa che preferisco dei miei figli.

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  3. @makdaralo: proprio così, non aspettano altro - Verdun raccontava l'accaduto al padre come l'impresa del secolo, "how I tricked your mother"

    @lanterna: vero? compensa quasi per tutto il resto :)

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  4. che fortuna poter godere del sole. anche qui, nonostante il freddo, c'é un cielo mozzafiato e un sole accecante. voglio sperare che con la primavera questo si traduca in giornate all'aperto.
    questi piccoletti sono proprio simpatici e che bello che abbiate potuto trovare degli spazi degli spazi adatti a voi!
    grazie per esserci stata vicina in questi giorni!

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