16.10.10

Seventeen boxes

Siamo in balia di un trasloco un po' sui generis, finanziato e quindi regolato nei modi e nei tempi dal laboratorio dove lavorerà H.
Succede così che un mattino ti arriva in casa un omino rotondo che ti fa aprire tutti i cassetti e gli armadi, e a occhio stima quante scatole ci vorranno per contenere il tutto. Il giorno dopo, l' omino manda due colleghi, presumibilmente non ancora maggiorenni, che in quaranta minuti ti svuotano casa, buttando tutto quello che hai di più caro in enormi scatole di cartone con la grazia tipica dell' uomo diciassettenne. Poi partono, il camion carico di diciassette scatoloni, un lettino e un seggiolone.
Lunedì saranno imbarcati, destinazione Los Angeles. Mah. Così a primo acchito l' impressione è che puntino al lato sbagliato del continente. Passeranno da Panama, credo. O forse faranno il giro dall'altra parte, chi puo dirlo. Li rivedremo, pare, "entro le prosime sei settimane": in the meantime, non ci resta che vivere con quello che riusciremo a caricare in due valigie. "In vacanza da una vita" o "Peggio dei profughi", dipende dai punti di vista.
Just in case il livello di paranoia non fosse già quasi insostenibile, abbiamo dovuto firmare un sacco di fogli per assicurare i nostri diciassette scatoloni contro eventualità del tipo scambio, naufragio, attacco di pirati, coccodrilli...

Aaand breathe. Cerco di assumere un distacco à la Saint-Exupèry, l' essenziale non sta in quelle casse blablabla, ma ci credo solo a metà. Io non sono un accumulatrice. Al contrario, sono figlia di due accumulatori, perciò ho sviluppato la tendenza opposta: più di una volta mi sono ritrovata a mentire riguardo a roba che avevo buttato ritenendola superflua - e poi tanto superflua non era (sorry, H :) . Questo per dire che tutto quello che è stato imballato è davvero prezioso per noi quattro. C'è anche Dog nella numero cinque! Infatti anche Verdun appare un po' tesa. Fa un sacco di domande del tipo: "C'è Starbucks in america?" "C'è la library in america?" "Ci sono i soldini di cioccolata in america?"
Ci piace parlare della casa nuova - di come la vorremmo, intendo, perchè la cercheremo quando saremo sul posto. Le racconto che nella casa nuova ci sarà una camera solo per i bambini dove lei e Pierrot potranno tenere i loro giochi, i libri, i vestiti e i pupazzi, e mi sembra che l' idea le piaccia. Vorremmo anche un divano grande e comodo. Niente moquette. E una finestra da cui vedere il sole e la luna, anzichè il muro di fronte: sarebbe bello.
Il suddetto Pierrot, con tempestività tipica della sua natura di signore bambino, è convalescente dopo cinque giorni di febbre a trentanove, che il medico ha collegato alla comparsa dell' ottavo dente. Rejoice, my boy, only twelve to go!

2 comments:

  1. ti sto pensando molto molto intensamente in questi giorni!!
    vedrai che andrà tutto benissimo. tu metti il pilota automatico cosí come sai fare nei momenti in cui c'è bisogno solo di fredda efficenza, poi quando avrete la casa base ti potrai lasciare andare. ed alla fine l'arrivo degli scatoloni non ti sembrerà tanto lungo!
    ti abbraccio forte e vi penso molto domani!
    che emozione!!

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  2. un nuovo inizio...
    nuove tantissime cose...
    pensa solo a questo: non sei sola e con te hai tutto cio' che ti è piu caro al mondo: la tua famiglia!
    un abbraccione miss!

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