22.8.10

British Library (continued)


"But I don't want to go among mad people!", Alice remarked.
"Oh, you can't help that", said the Cat: "we're all mad here. I'm mad. You're mad."
"How do you know I'm mad?" said Alice.
"You must be", said the Cat "or you wouldn't have come here."




Nelle reading rooms della British Library regna una pace olimpica, un silenzio assoluto, del tipo che se starnutisci fai sussultare anche quello seduto venti file più avanti. Questo clima monastico è raggiunto grazie a un regolamento ai limiti dell'assurdo, dunque very british, a cui si aderisce solo per via dei servizi eccezionali di cui parlavo nello scorso post. Qui ci sarebbe da aprire una parantesi sull' ossessione degli inglesi per le regole, e sull'ossessione degli italiani per trovare il modo di aggirarle, anche del tutto indiscriminatamente dal loro effetto: ma lasceremo da parte i luoghi comuni per andare dritti dritti al Caso Umano.

Eccomi qua.
Qualche esempio per far capire la brutalità delle regulations:

nelle reading rooms non si puo mangiare nè bere. no, neanche caffè. no, neanche acqua. c'è una fontanella minima fuori in cui tutti si abbeverano come cammelli (non un bello spettacolo, btw)

non si puo masticare cicles. è vero, puo essere fastidioso per il vicino. ma io ho una dipendenza da orbit abbastanza severa. se non rumino per qualche giorno mi viene voglia di fumare, che considerando che non ho mai fumato in vita mia è abbastanza inquietante

non si possono usare penne, evidenziatori, matite colorate, niente. solo matite. that's booooring!

Ora, considerate questa povera tapina, che non riesce a tenere gli occhi aperti perchè il pargolo si è beccato varicella, raffreddore e tosse contemporaneamente; che condivide il letto da una piazza e mezza con altre tre persone perche a casa nostra quando uno è malato ci sentiamo tutti un po' più bisognosi d'affetto; che deve finire di scrivere la tesi ma non riesce a partorire le ultime 2000 parole.

Chiudetela in una stanzone senza finestre con i suoi libri e il pc per otto ore. Si puo pretendere che il soggetto sopravviva senza caffè e cicles, due elementi fondamentali della sua dieta? Si puo chiederle di passare ore sui libri senza scarabocchiarli un po'? Censori della BL, ce l'avete un cuore?

Comunque non stavo neanche usando un evidenziatore: era solo una matitina giallino pallido. Stavo sottolinendo un mio libro. Mi ero guardata intorno prima di tirarla fuori: non ero l' unica, l' avevo visto fare qualche giorno fa da un' altra disperata.
Saranno passati 30 secondi prima che alle mie spalle tuonasse un intimidatorio:

"What is THAT?"

"Uhm...a pencil?"

"This is a coloured pencil. Coloured pencils are not allowed."

Si sono girati tutti: non mi sentivo così da quando ero stata beccata con i bigliettini di scienze sotto il quinterno, circa vent'anni fa. Tralaltro, mentre consegnavo il corpo del reato pensando come ha fatto a vedermi, ho scoperto che i controllori della BL sono anche telepatici, à la Sookie Stackhouse.

"You've been caught by the camera, you know. Anyway, you can have your pencil back when you go home. Ask at the counter."

By the CAMERA?
All'uscita, al counter, indico la matita al controllare, uno diverso, sperando che me la dia senza infierire. Illusa.

"Oh, is that yours? You naughty girl!"

...

3 comments:

  1. posso in parte condividere certe regole che hai descritto...ma sinceramente non capisco la proibizione dell'acqua e tantomeno quella degli evidenziatori...sono rimasta davvero sorpresa!!
    immagino come ti devi essere sentita...solo per aver dato colore ai bui giorni in biblioteca.
    condivido la tua sorte in questo periodo e ti sto pensando molto. il mio lavoro avanza ma che fatica!
    non vedo l'ora che finisca tutto!
    coraggio!

    ReplyDelete
  2. ho portato oggi l'opera a rilegare...sollievo infinito. anch'io vi penso spesso :)
    ciao!

    ReplyDelete
  3. Caspiterina, davvero severi! Sono arrivata qua dal blog di Maggie. Carini i due post sulla BL! Claudia

    ReplyDelete