26.7.10

Wear your mask first

Ti dicono: se a nove mesi Pierrot è già stato in vacanza in Italia, in Francia e in California, allora avere bambini non compromette la possibilità di viaggiare. E' giusto accendere una candela per illuminare qualche aspetto poco chiaro della questione.

Andare via di casa, anche solo per un weekend lungo, è qual che mi ha permesso di mantenere un livello soglia di lucidità mentale negli ultimi tre anni. Risparmiamo su tutto, ma un viaggio ogni tanto deve rientrare. Quindi, lo consiglio caldamente a ogni genitore - e non, ovvio.

Riguardo al viaggiare con pupi, ho formulato quattro postulati basati sulla mia esperienza di vacanze con i SB:

1.programmare tutto nei minimissimi dettagli:
partenza, arrivo, orari, mezzi, pasti, cosa portare e cosa comprare sul posto, and so on
spontaneità e improvvisazione vanno comunque messe in valigia per affrontare al meglio il punto 2, e cioè

2.essere sempre pronti a buttare all' aria i piani e dedicarsi a tutt' altro

3. arrivare dappertutto in anticipo. largo, larghissimo anticipo;
il modo di perdere tempo si trova sempre, recuperarlo è impossibile. Scrive quella che è stata costantemente in ritardo per i primi 27 anni edella sua vita, e poi ha smesso. Incidente chiave in questo cambio di rotta è stata la perdita dell' aereo per tornare in italia quando Verdun aveva 6 mesi, con conseguente pernottamento nell' aereoporto di Stansted per prendere il volo successivo, alle 7 del mattino. Cose che lasciano il segno.

4. ridimensionare le aspettative. ridimensionarle brutalmente, intendo.
Mettiamola così:
se la propria idea di vacanza involve una o più delle seguenti attività:

relax
cultura
bighellonamento nel duty free
film sull'aereo
romanticismo
people-watching,

allora, grosse delusioni in arrivo.

Il concetto di vacanza va riformulato come segue: sopravvivenza in un posto diverso da casa per un certo numero di giorni. Se in questi giorni si riesce non perdere più di tre oggetti essenziali e ad avere almeno un momento Wow, guarda dove siamo!, la missione è da considerarsi riuscita, big cheers all around.

Detto ciò, rimango dell'idea che cambiare aria faccia bene, a tutti e quattro. Soprattutto a me e H, probabilmente, ma del resto, come insegnano le hostess, prima di mettere la mascherina ai bambini devi essere in grado di respirare tu povero adulto responsabile.

Un altro punto dolentissimo nella nostra famiglia sono le foto: dietro ad ogni immagine mulino bianco style pubblicata qui, ci sono venti scatti in cui Verdun si gira di proposito dalla parte opposta alla macchina o corre incontro al fotografo di turno cercando di strappargliela di mano; ore o ore di contrattazione che finiscono quasi sempre con compromessi di cui non vantarsi del genere: ok, se ti fai fare una foto decente puoi avere un leccalecca/ un biscotto/ un soldino di cioccolato/ ok, tieniti la macchina foto e facci cosa vuoi.

Così la scheda della macchina è sempre piena di foto di scarpe e marciapiedi

Lunga vita alla digitale

4 comments:

  1. superbo questo post!
    e la metafora della mascherina é piú che azzeccata per il tema dei viaggi!
    anche noi siamo gli inguaribili dell'ultimo minuto e purtroppo non siamo migliorati con l'arrivo di memole. ogni viaggio é un'avventura mozza fiato ma per ora non abbiamo avuto nessun contrattempo grave dovuto alle nostre negligenze. certo stiamo rischiando...
    però concordo con te: risprmiare in tutto e poi dedicare una parte ai viaggi è un investimento sulla salute.
    aggiungerei una conclusione alla quale sono arrivata da poco: le VERE vacanze sono quelle con i tuoi (se ci stai molto bene come noi), dato che puoi "palleggiarti" il pargolo-i e ritagliare un pó di tempo per te, per stare con le amiche e sorelle, per progettare qualche programma romantico con il marito.
    non avrei mai pensato di arrivare a questa conclusione...

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  2. Anche noi siamo dell'idea che un weekend in giro ogni tanto non può che far bene. Purtroppo, c'è un ostacolo: mio marito patisce tutti i mezzi di trasporto, pure la giostrina dei giardinetti. Quindi di solito andiamo in posti raggiungibili in macchina, se guida lui.
    Il che significa, per carità, posti bellissimi come le Cinque Terre, Genova, varie città d'arte e gli appennini lombardo-emiliani. Ma sogniamo di tornare a Istanbul con i bambini, e magari tornare con un gatto bianco con gli occhi diversi ;-)

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  3. è la prima volta che approdo sul tuo blog bellissimo. soprattutto bellissimo post per una come me che con la bimba non ha viaggiato per niente e tuttora si chiede...come farei? vi ammiro. ammiro te e tutte le mamme che riescono a farlo o meglio che sono convinte e partono. la mia bimba è molto vivace e delle volte ci pentiamo anche di andare in una pizzeria...figuriamoci il viaggio. però scritto così, come nel tuo post è tutto più reale, più semplice. almeno un week-end dovremmo provare. se ne ha davvero bisogno. a presto

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  4. @maggie: ah, la rivalutazione utilitaristica del nonno! i nostri vengono a trovarci proporio la prossima settimana, per fare babysitteraggio 24/7 - io spero di riuscire a conludere la tesi!

    @lanterna: noi abbiamo il problema opposto: non avendo la macchina (ed essendo sempre alla ricerca del sole), finiamo sempre per viaggiare in aereo...risultato: in cinque anni in inghilterra non sono mai stata fuori da londra (c'è stato un pomeriggio a manchester, ma mi ha incupita tanto che l'ho quasi rimosso)
    cinque terre anche per me!

    @simplymammma: coraggio! anche per noi comunque le pizzerie sono un terreno minato ;)

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