Insospettabilmente, i Signori Bambini sono amanti degli estemi, à la Manolo. Solo che al free climbing preferiscono le ebbrezze della quotidianità, per esempio sperimentare sulla propria pelle il dibattito sanità pubblica vs sanità privata.
Verdun e Pierrot nascono e crescono a Londra, in balia di un sistema sanitario pubblico che a leggere i titoli del Sun sarebbe in bancarotta da vent' anni; è probabile che sia un'esagerazione, ma di sicuro il proverbiale british understatement viene applicato con una certa spietatezza, anche sui piccoli. Dal parto
("Signora, ha partorito dodici ore fa, è andato tutto bene, adesso può anche andare a casa e lasciare il letto a chi ne ha bisogno"),
al pediatra che è consoderato uno specialista e quindi irragiungibile, alle visite in ambulatorio, altamente scoraggiate dalle inflessibili centraliniste
("Se non ha la febbre più alta di trentanove da almeno quattro giorni, è inutile portarlo qui."
"Nel senso che viene il dottore a casa?"
"No, nel senso che potete comprarvi il paracetamolo da boots senza telefonare e occupare inutilmente la linea."
"Of course.")
Così. Io non sono mai stata visitata da un dottore inglese, per dire, neanche durante le gravidanze che sono del tutto affidate alle temibili midwives. Il medico della mutua ha visto i SB un paio di volte, dove "visto" va inteso non come visitato, ma nell' accezione "dato un' occhiata da sopra il computer in cui stava inserendo i dati, intimando di non ripresentarsi se non fosse successo qualcosa di palesemente grave".
Bisogna dire per completezza che una volta il medico dell' ambulatorio ha regalato a Pierrot un campioncino di soluzione salina per il naso; sfortunatamente, risultava scaduto da un anno. Oh, bel pensiero, però. Non credo neanche che l' avesse fatto apposta.
Poi ti trasferisci ad appena settemila chilometri, e sbatti il naso contro l' estremo opposto. Sbarchiamo negli States ad Ottobre e facciamo l' assicurazione medica: una mezza scommessa sulla salute
"Che copertura scegliamo, alta media o bassa?"
"Mah, siamo giovani e forti, facciamo la media, 'che a far la bassa sembra di gufarsi un po' addosso."
"Vada per la media."
Segue un periodo che verrà ricordato come "Il Miracoloso Inverno Duemilaeundici", in cui l' unico ad ammalarsi è il pater familias, e i Signori Bambini, credendolo in vacanza, vanno a saltare sul letto in cui lui agonizza. Rimpianto generale per non aver puntato sulla copertura bassa.
Poi, domenica scorsa, l' incidente: Pierrot ha qualcosa nel pollice della manina, una scheggia o un pungiglione. La togliamo e il problema sembra risolto, finchè stamattina non si sveglia con il pollice gonfissimo e giallo fosforescente. Ogni tentativo di esaminargli l' arto viene respinto con un ringhio, interpretabile come "Strega! Non azzardarti a toccarmi la manina!".
E' così che finiamo alla Children's Clinic. Quello che, in base alla mie esperienza precedente, immaginavo sarebbe stato un intervento di cinque minuti con un'infermiera che buca il blister e mette un po' di disinfettante, si è trasformato in una visita di quarantacinque minuti, in cui Pierrot è stato visitato da due pediatri, che dopo essersi consultati hanno deciso di non bucare "per non traumatizzarlo", optando invece per una pomata magica che avrebbe dovuto indurre uno sgonfiamento indolore.
Intanto però si sono accorti che Pierrot aveva il naso chiuso, perciò hanno performed un esame di orecchie, naso e bocca completo, con strumenti che i SB non avevano mai visto in vita loro. Inquietati da un apparente eccesso di muco nei bronchi, hanno controllato l' ossigenazione, che è risultata a un livello soglia. Al che hanno proposto di ricoverarlo in osservazione per un paio di giorni.
"Ma io ero venuta per una pustola!"
Rassegnati alla scarsa cooperazione materna, gli hanno prescritto un antibiotico. Si sono un po' insospettiti quando ho dichiarato di non sapere se Pierrot fosse allergico a qualcosa, perchè l' antibiotico non l' ha mai preso - neanche Verdun, a dirla tutta: abbiamo sempre aspettato che passasse, per evitare le occhiate patetiche del british practitioner.
Alla fine abbiamo pagato venti dollari e siamo tornati a casa, con l' antibiotico e la pomata magica, e la promessa di tornare tra due giorni per controllare l ossigeno.
Conclusioni? Pro e contro, di qua e di là del pond. L'ideale sarebbe la cara vecchia via di mezzo, apparentemente irrealizzabile.
La buona notizia è che la pustola gialla si è poi dissolta spontaneamente nel bagnetto (charming, I know). Sollievo generale. La pomata magica dovrà attendere la prossima scheggia.