Procede, molto a rilento, lo svezzamento di Pierrot. Placcato nella sua sdraietta, attende che la madre prepari latte e baby rice, e frulli la pera. Intanto urla come un disperato, inducendo nella cuoca accelerazione cardiaca e sudore alle mani, che non aiutano quando si ha a che fare con polveri e misurini.
Verdun invece entra immediatamente in modalità "udito selettivo": apparentemente imperturbata dalle urla del fratello, continua a giocare con le sue bambole. Ogni tanto però alza lo sguardo e gli rivolge un empatico:
"Ooo ciò, ooo ciò..."
(Lo so, lo so - ci sono passata anche io)
Gli da un bacetto sul cranio livido di furore, e poi torna a concentrarsi su Dog, Boy, Bà e Nini, che sono i suoi bambini e la fanno sempre disperare, nonostante vengano educati da Verdun con metodi rigidissimi che neanche Gina Ford
Altrove nei blog ci si interroga sull'effetto dell'arrivo del fratellino sul primogenito, preoccupandosi di quanto il grande potrebbe sentirsi amato di meno o trascurato, reagire male...
E' tempo di spezzare una lancia a favore di 'sti poveri secondogeniti (ma anche terzogeniti e seguenti): da quando è arrivato Pierrot, voglio più bene anche a Verdun. Credo sia perchè la guardo non piu solo come una bambina piccola, dipendente dall'autorità adulta, ma anche come persona che si relaziona con un altro bambino, con qualcuno al suo livello, o comunque relativamente vicino.
Lei sta svelando un lato tutto nuovo della sua personalità, generoso e altruista nei confronti del piccolo, che evidentemente percepisce come ancora più fragile e indifeso di lei. E' delicata, quasi materna: cerca di prendersene cura come può, nel tempo che le rimane a disposizione quando non è impegnata a crescere e corazzarsi lei stessa.
A volte cerca di insegnargli dei giochi: di recente ne ha inventato uno che chiama "Butti giù". Le regole del "Butti giù" sono piuttosto semplici: consiste nel cadere dal lettone di proposito al rellentatore, praticamente a quattro zampe, senza fracassarsi la testa.
Verdun ha perfezionato queste finte cadute con infinite sessioni di pratica, è adesso sembra intenzionatissima a insegnarle al fratello (tanto interesse a sviluppare questi skills potrebbe essere giustificato dal fatto che entrambi i pargoli sono caduti dal lettone nei loro primi giorni di vita, in un tentativo di co-sleeping poi rapidamente abbandonato).
Il giovane Pierrot non è ancora ovviamenete in grado di cadere dal letto per finta, ma intanto osserva la sorella con devozione e palese ammirazione, che esprime buttando lì sillabe a caso, babebadadebadè. Non c'è verso di annoiarsi, in questa casa.