31.8.10

As at the finish line of a marathon


Good news: the dissertation has been completed, polished, printed, binded and handed in!
This is the culmination of a very peculiar and intense year of studies, where I had the opportunity to transform what was a passion, a curiosity, into something much more defined and informed. I really enjoyed doing this MA in Children's Literature, in all its aspects: critical studies, historical perspectives, illustation analysis, reader response theory, comparative studies. They have enriched my knowledge and my perspectives, they have opened windows on so many different areas and aspects of children's books that I couldn't have foreseen. And I enjoyed the research for the assignments, ranging from feminist revisions of Cinderella to the carnivalesque in Sendak's picture books, from the influence of Locke's theories of education on the chidren's book trade in the eighteenth century to the implied reader of The Little Prince, from the story of the representation of the black minority in children's literature to the tension between pedagogical aims and sympathy for the rebel in The Adventures of Pinocchio: so many occasions to learn, to wonder, to be inspired.
Handing in the dissertation feels a bit like completing a marathon: I am exausted, physically and mentally; I feel like I need to catch up with things that have been left behind in this last great effort; I am longing to spend lots of time doing not very much with people I love - that is, cuddling with H and the kids. I am also trying to figure out the next step: how to channel this inspiration, how to apply the skills that I have gained through the MA - doing a PhD, returning to work, something else altoghether. Que sera, sera. That can be postponed: time for some celebrations now - bring on the Peter Rabbit grape juice!

22.8.10

British Library (continued)


"But I don't want to go among mad people!", Alice remarked.
"Oh, you can't help that", said the Cat: "we're all mad here. I'm mad. You're mad."
"How do you know I'm mad?" said Alice.
"You must be", said the Cat "or you wouldn't have come here."




Nelle reading rooms della British Library regna una pace olimpica, un silenzio assoluto, del tipo che se starnutisci fai sussultare anche quello seduto venti file più avanti. Questo clima monastico è raggiunto grazie a un regolamento ai limiti dell'assurdo, dunque very british, a cui si aderisce solo per via dei servizi eccezionali di cui parlavo nello scorso post. Qui ci sarebbe da aprire una parantesi sull' ossessione degli inglesi per le regole, e sull'ossessione degli italiani per trovare il modo di aggirarle, anche del tutto indiscriminatamente dal loro effetto: ma lasceremo da parte i luoghi comuni per andare dritti dritti al Caso Umano.

Eccomi qua.
Qualche esempio per far capire la brutalità delle regulations:

nelle reading rooms non si puo mangiare nè bere. no, neanche caffè. no, neanche acqua. c'è una fontanella minima fuori in cui tutti si abbeverano come cammelli (non un bello spettacolo, btw)

non si puo masticare cicles. è vero, puo essere fastidioso per il vicino. ma io ho una dipendenza da orbit abbastanza severa. se non rumino per qualche giorno mi viene voglia di fumare, che considerando che non ho mai fumato in vita mia è abbastanza inquietante

non si possono usare penne, evidenziatori, matite colorate, niente. solo matite. that's booooring!

Ora, considerate questa povera tapina, che non riesce a tenere gli occhi aperti perchè il pargolo si è beccato varicella, raffreddore e tosse contemporaneamente; che condivide il letto da una piazza e mezza con altre tre persone perche a casa nostra quando uno è malato ci sentiamo tutti un po' più bisognosi d'affetto; che deve finire di scrivere la tesi ma non riesce a partorire le ultime 2000 parole.

Chiudetela in una stanzone senza finestre con i suoi libri e il pc per otto ore. Si puo pretendere che il soggetto sopravviva senza caffè e cicles, due elementi fondamentali della sua dieta? Si puo chiederle di passare ore sui libri senza scarabocchiarli un po'? Censori della BL, ce l'avete un cuore?

Comunque non stavo neanche usando un evidenziatore: era solo una matitina giallino pallido. Stavo sottolinendo un mio libro. Mi ero guardata intorno prima di tirarla fuori: non ero l' unica, l' avevo visto fare qualche giorno fa da un' altra disperata.
Saranno passati 30 secondi prima che alle mie spalle tuonasse un intimidatorio:

"What is THAT?"

"Uhm...a pencil?"

"This is a coloured pencil. Coloured pencils are not allowed."

Si sono girati tutti: non mi sentivo così da quando ero stata beccata con i bigliettini di scienze sotto il quinterno, circa vent'anni fa. Tralaltro, mentre consegnavo il corpo del reato pensando come ha fatto a vedermi, ho scoperto che i controllori della BL sono anche telepatici, à la Sookie Stackhouse.

"You've been caught by the camera, you know. Anyway, you can have your pencil back when you go home. Ask at the counter."

By the CAMERA?
All'uscita, al counter, indico la matita al controllare, uno diverso, sperando che me la dia senza infierire. Illusa.

"Oh, is that yours? You naughty girl!"

...

15.8.10

British Library


An original idea. That can't be too hard. The library must be full of them." (Stephen Fry)


Capita, al turista a spasso per Londra, di passare davanti alla British Library; in genere è sulla strada per andare a farsi una foto mentre spinge il trolley contro il muro del binario 9 e 3/4 nella stazione di St Pancras, che è proprio dietro l'angolo.
L'architettura maestosamente gotica e davvero fiabesca di St Pancras fa un po' a pugni con quella del palazzo della British Library, che invece ricorda vagamente un edificio del kgb: eccolo qua.



Praticamente una parete di mattoni neanche stuccata, senza balconi, con poche finestre, piccole piccole. Roba che Verdun potrebbe farne un modellino in scala con i duplo in cinque minuti.
L'interno gli è venuto meglio. In effetti, gli è venuto talmente bene da consigliare una visita alla BL, dopo la foto con il trolley di harry potter. Se non altro, per riequilibrare la propria reader self-esteem.


Ora, succede che io stia passando un sacco di tempo alla BL nelle ultime settimane, con la speranza di finire la tesi entro i tempi previsti. Intanto, però, sono in carenza da contatto con i Signori Bambini, esposizione alla luce naturale, e di argomenti più interessanti. Poi, di un posto dove si è passato tanto tempo (c'era anche stato un ciak 1, quando avevo campeggiato qua per scrivere la tesi del BA) si finisce per voler avere un ricordo, fosse anche uno straccio di post. Perciò, BL.

La BL è una delle biblioteche più grandi del mondo, il che essendo a Londra suona quasi ovvio. E' una biblioteca solo di consultazione; compensa il fatto che si può consultare praticamente qualunque cosa scritta in Inglese dalla Magna Carta in poi. Con "qualunque cosa "intendo proprio tutto - libri, riviste accademiche, tabloid, mappe, registri - tutto Shakespeare e tutto Vanity Fair, insomma.
In realtà hanno anche un notevole archivio di materiale non in inglese, piu alcuni manoscritti originali (Alice in Wonderland, canzoni di Beatles, and so on), ma passa un po' in ombra, a causa suppongo del folkloristico understatement.
Questa montagna di carta è custodita in una serie di piani sotterrranei che ricordano vagamente i gironi infernali danteschi. Qualcosa non ci stava e l' hanno dovuto archiviare in un'altra biblioteca nel countryside, così ci possono volere 48 ore per fartela arrivare. Rimane chiaramente un servizio di dimensioni e potenzialità incredibili.

La BL from the inside è il genere di posto che ti fa venir voglia di studiare ad agosto: grandi spazi, estremo silenzio, tutto pulitissimo, organizzatissimo e efficentissimo. E' stata inaugurata dodici anni fa ma sembra tutto nuovo.
Nonostante ci sia un' infinità di posti a sedere, puntualmente intorno alle 11 del mattino compaiono davanti alle sale di lettura i cartelli: "This reading room is now FULL", stile parcheggio multipiano.


Comunque, al di là del valore artistico e archeologico del luogo, un possibile scopo della visita potrebbe essere di tipo antropologico. La tribù dei readers della BL ha le sue proprie leggi, scritte e non scritte.
I criteri estetici ad esempio sono abbastanza peculiari: nessuno guarda in che stato sono i tuoi capelli o che scarpe hai. Nein. Sei invece valutato esclusivamente dal tuo portatile.
Ora, nella nostra famiglia vige una regola per cui quando un qualunque electronic appliance di H diventa obsoleta, magicamente passa in mio possesso, e lui ne compra un modello nuovo.
Perciò, il mio computer fa ridere i chickens. Perciò, nella piramide sociale della BL sono sotto il gradino degli schiavi. Una nullità. Anche nel regno dei nerd, non e una bella sensazione.

In compenso, oggi un tizio seduto accanto a me mi ha chiesto se poteva vedere la mia copia di Pinocchio, giustificandosi con un allarmante: "E così esiste il libro! Credevo l' avesse inventato Walt Disney!". Complesso di superiorità ristabilito. Per ora.



(to be continued)

4.8.10

Chicken Pox

Chicken Pox...il genere di parole che suonano vagamente come qualcosa che ordineresti al thailandese, finchè tua figlia non si copre di puntini rossi e ti ritrovi a studiarti le foto un po' allarmistiche del manuale NHS "Birth to five".

I puntini rossi di Verdun non assomigliano vagamente a nessuna foto, ma più che altro per esclusione, visto che per le altre malattie toddlers-friendly è vaccinata, ho diagnosticato una varicella, conosciuta nel mondo anglofono come chicken pox, per ragioni che non voglio indagare. Il dottor Jafar ha confermato, e ha predetto un secondo caso in famiglia nel giro di 15 giorni. Owl.

Come ogni genitore per la prima volta alle prese con le malattie esantematiche, sono passata attraverso le cinque fasi che contraddistinguono il processo di assimilazione della lieta novella

1.Negazione
quali puntini? non vedo niente

2.Ulteriore negazione
saranno zanzare

3.Disperazione e autoflagellazione
noooo! sopravviverà? avrei dovuto farla vaccinare! non vaccinano per la varicella in Inghilterra? ecco, lo sapevo che dovevamo trasferirci prima in America, ormai tanto vale!

4.Constatazione che, nonostante l' apparenza non simpatica, la pargoletta, dopo una notte con la febbre a 37.5, sta meglio di prima

5.Occultamento delle prove e gita ai giardinetti
in caso qualcuno notasse i puntini rossi nonostante i capelli sciolti e la maglietta a collo alto, e chiedesse spiegazioni (evento altamente improbabile nella lovely), ho una risposta pronta. Ho fatto le prove allo specchio, sono super-convincente.

It's an allergic rush. Nut-related stuff.

(bisogna puntualizzare che la percentuale di allergici alle nocciole in UK è imponente. Per dire, l' Algida qui non distribuisce il cornetto normale, il cuore di panna, ma una variante nut free alla fragola, ovviamente immangiabile)

I know, I know, siamo untori. Ma i nostri 37 metri quadrati di superficie abitabile ci impongono di uscire anche in condizioni estreme. E se come giustificazione non fosse sufficiente, va detto che Verdun non è il genere di bambina che ama il contatto fisico non strettamente necessario. Perdipiù, nervosella com'è in questi giorni, se un bambino le si avvicina troppo lei ringhia. Sweets for my sweet, sugar for my baby.